Ogni 8 settembre, la Chiesa Cristiana celebra la Natività di Maria (che nell'articolo chiamerò con il suo vero nome: Maryam), Madre di Yesuha (conosciuto in Italia, come Gesù).
Come anime in cammino lungo la Via della Rosa, riconosciamo che dietro questa ricorrenza si nasconde qualcosa di più profondo: la venuta al mondo di una Sacerdotessa della Dea, chiamata a custodire nel suo grembo, la luce che avrebbe illuminato l’umanità.
All'interno del Tempio della Rosa Cristica®, reclamiamo quindi la figura di Maryam, in tutta la sua grandezza, quale Maestra e Alta Sacerdotessa della Dea.
Riconosciamo Maryam, come iniziata ai Misteri, portatrice di un sapere antico che affonda le radici nelle tradizioni della Dea Madre.
Riconosciamo Maryam, quale ponte vivente tra terra e cielo, capace di incarnare nel proprio corpo, la discesa dello Spirito nella materia.
La sua nascita non ha rappresentato semplicemente l’inizio di una vita straordinaria, ma un evento cosmico: un segnale che il Femminile Sacro stava tornando a parlare attraverso una donna, ridando voce e dignità a quel principio divino che per secoli era stato velato.
Celebrarla oggi, significa riconoscere in Maryam un archetipo eterno: la Vergine Sacerdotessa che custodisce il tempio interiore, la Madre che genera luce, la Donna che restituisce al mondo il volto della Dea.
Non è un caso che Maria nasca sotto il segno astrologico della Vergine.
La costellazione della Vergine, secondo gli insegnamenti misterici del Tempio della Rosa Cristica®, rappresenta l'archetipo dell'Alta Sacerdotessa.
E' il simbolo della donna che custodisce il tempio interiore, che coltiva il discernimento, che canalizza il divino nella materia.
La Vergine rappresenta:
Maria incarna pienamente questo archetipo.
È la Vergine-Sacerdotessa che, attraverso il suo grembo, apre il portale dell’Incarnazione Cristica.
In lei, la costellazione della Vergine, diventa carne, missione e destino.
"Come in cielo, così in Terra", la natività di Maria è celebrata in un periodo sacro da millenni, associato al mistero del raccolto e alla potenza generativa della Terra. Non è solamente una data liturgica, ma un crocevia di archetipi femminili che, attraverso epoche e culture, hanno raccontato la stessa verità: la vita nasce, muore e rinasce attraverso il grembo della Dea.
In Grecia, questo tempo era consacrato ai Misteri Eleusini, fra i riti iniziatici più antichi e solenni del Mediterraneo.
Qui venivano onorate Demetra, Dea della Terra fertile, e sua figlia Persefone, la fanciulla che discende negli inferi per poi rinascere ogni anno.
Insieme rappresentano il ciclo eterno di vita, morte e rinascita: il seme che muore nella terra e che, grazie all’amore materno e al potere rigenerativo della Dea, ritorna a nuova vita.
Questi riti non erano semplici celebrazioni agricole, ma esperienze mistiche che insegnavano agli iniziati il segreto dell’immortalità dell’anima e della sua rinascita ciclica.
A Roma, nello stesso periodo, si onorava Cibele, la Grande Madre, signora della fecondità e del ritmo delle stagioni.
Cibele, era considerata la custode della vita che scorre e la sua figura era talmente venerata da essere introdotta ufficialmente nel pantheon romano come garanzia di prosperità e protezione per l’Impero.
Le sue celebrazioni evocavano il battito ciclico della Natura, la danza delle stagioni, l’abbondanza che nasce dal grembo fertile della Terra.
Anche Iside, signora della Magia, Regina dei Cieli, Grande Madre dell'antico Egitto, è celebrata nel mese di settmebre.
Per la precisione, il giorno di Iside è il 3 di settembre.
I suoi riti di settembre erano legati al Nilo, alle acque che portavano fertilità e al mistero della rigenerazione universale.
Il suo culto si diffuse ovunque nel mondo antico, tanto che ancora nei primi secoli del Cristianesimo, i templi di Iside erano attivi e le sue feste furono traslate nelle nuove celebrazioni mariane.
Alla luce di tutto questo, non stupisce che la Chiesa abbia collocato la nascita di Maria proprio in questi giorni.
La Natività della Vergine Maria, eredita e trasforma i simboli delle antiche Dee, segnando la continuità di un culto che non si è mai interrotto, ma ha semplicemente cambiato volto.
Questo perchè, al di là delle religioni, dei dogmi, dei credi che si susseguono nel tempo. il principio femminile è eterno ed immutabile.
Maria diventa così il simbolo della Dea che ritorna:
🌹 come Demetra, custodisce il seme della vita;
🌹 come Persefone, è fanciulla e madre insieme, ponte tra mondi;
🌹 come Cibele, è la Grande Madre che protegge e nutre;
🌹 come Iside, ricompone, guarisce e prepara la rinascita.
Vergine e Madre, custode e iniziata, Maryam appare come il ponte vivente tra le tradizioni, la donna che riunisce in sé l’eredità del Femminile Sacro e la offre al mondo cristiano, come memoria ancora pulsante della Dea.
Onorare la nascita di Maria significa riconoscere che ogni donna porta dentro di sé lo stesso seme sacro.
✨ Come la Vergine zodiacale, siamo chiamate a discernere e custodire.
✨ Come l’Alta Sacerdotessa, siamo invitate a farci calice per il divino.
✨ Come Maria, possiamo incarnare il ponte tra Spirito e Materia.
L’8 settembre rappresenta un portale di rinascita per tutte le donne che scelgono di ricordare chi sono veramente.
Maria nasce come Sacerdotessa della Dea e come Vergine Alta Sacerdotessa.
La sua venuta al mondo non appartiene solo al passato: è un archetipo eterno che ci parla oggi, ricordandoci che ognuna di noi porta nel cuore e nel grembo il potere di generare luce, custodire misteri e unire Spirito e Materia.👉 Se senti la chiamata a risvegliare questa parte di te, ti invito a partecipare alla masterclass gratuita “La Chiamata della Sacerdotessa”.
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Al tuo cammino, da donna a Dea
Selena
Immagini: create con Canva AI